Cras lorem ex, malesuada sed sem vitae, blandit semper dui.
shutterstock_370709615.jpg

Alimentazione selettiva

Per famiglie con bambinƏ che fanno fatica ad assaggiare nuovi alimenti e hanno una lista molto corta di cibi graditi

Quando i bambini smettono di mangiare, non si è mai certi di quale sia il modo giusto di comportarsi. Se provando tutti i consigli (magari non richiesti) dei parenti non hai ottenuto risultati e sei finitƏ qui, probabilmente ti può servire un supporto professionale.

Il/la pediatra dice che è normale

Dipende! Intorno ai 18-24 mesi tutti i bambini sviluppano una naturale diffidenza nei confronti di alcuni alimenti. Si chiama neofobia, ed è una fase fisiologica dello sviluppo che dura in media fino ai 5-6 anni. Tende a ridursi per poi sparire quasi completamente senza alcun tipo di intervento, ma possono esserci alcune situazioni in cui non si arriva a un miglioramento spontaneo; i cibi rifiutati diventano sempre più, mettendo il/la bambinƏ a rischio di sviluppare qualche carenza (anche se il peso è normale o se c’è un sovrappeso). In quest’ultimo caso parliamo di alimentazione selettiva ed è raccomandata una presa in carico nutrizionale.

Se è “solo” neofobia non si può fare nulla?

Se è “solo” neofobia non si può fare nulla?

La neofobia è fisiologica, ma ciò non significa che viverla non sia stressante!

Se la neofobia causa grosse battaglie a ora di cena, i pasti potrebbero diventare un momento di forte stress che si ripercuote sulla salute di tutta la famiglia. Se senti che il momento dei pasti è ricco di tensione, sappi che non è necessario attendere che ci sia una carenza nutrizionale diagnosticata o un problema di peso per poter richiedere una consulenza. Le strategie che vedremo insieme ti aiuteranno a rendere i pasti meno stressanti personalizzando l’intervento sulle esigenze specifiche della tua famiglia.

Se è “solo” neofobia non si può fare nulla?

Perché mi hanno detto di andare da unƏ psiologƏ?

Può succedere che alcuni bambini mostrino dei comportamenti alimentari anomali in risposta a periodi di stress, eventi traumatici, o difficoltà emotive di vario genere. Per questa ragione può essere necessario affiancare l’intervento nutrizionale e un intervento neuro/psicologico.

Ricorda che le linee guida nazionali per il trattamento dei disturbi alimentari raccomandano di coinvolgere sempre una persona esperta in nutrizione anche se il problema è di natura psicologica o neuropsichiatrica.

Perché mi hanno detto di andare da unƏ psiologƏ?
Tu o i tuoi figli avete problemi di alimentazione?
Contattami per parlarne insieme